Partiamo da alcune premesse.
Alzi la mano chi in questo anno e mezzo non si è trovato ad affrontare cambiamenti, di piccola o grossa portata, legati agli effetti della pandemia. Il Covid sicuramente, per adulti, bambini e ragazzi è stata una palestra “di cambiamento”.
Al di là di ciò che ognuno di noi ha vissuto a causa di questa situazione straordinaria, i cambiamenti fanno parte della nostra esistenza. Spesso si pensa che è preferibile tenere i bambini lontani dai cambiamenti, forse nella prospettiva di proteggerli, di tutelarli dagli effetti. Ma non è possibile. Negarli o nasconderli.
È importante che i bambini possano imparare ad affrontare i cambiamenti. Il passaggio da una fase ad un’altra della crescita porta con sé possibili difficoltà, ostacoli, fatiche e problemi, ma anche potenzialità perché può attivare nuove risorse. Può portare progresso.
Il problema non è tanto che si affacci un cambiamento nella vita dei bambini ma aiutare loro a trovare gli strumenti, le strategie per viverlo più serenamente possibile. La vita è imprevedibile e in alcuni momenti ci mette di fronte a qualcosa di nuovo a cui non possiamo sfuggire.
Come può quindi un genitore accompagnare un bambino in un momento, una fase di cambiamento? Cosa può fare?
Innanzitutto, spiegare cosa sta accadendo utilizzando messaggi che siano alla loro portata. Quindi dialogare apertamente e sinceramente con i bambini attraverso un linguaggio semplice e con parole che “possano accogliere” e non turbino la loro mente. Il genitore fa da filtro, scegliendo accuratamente ciò che il bambino può ascoltare e può accogliere emotivamente.
È utile poi mantenere invariate alcune routine. Per i bambini le routine forniscono sicurezza. Per cui in un momento di incertezza, questi elementi forniscono ai bambini degli “ancoraggi” a ciò che rimane certo. Teniamo presente che se le routine riguardano dei momenti di forte vicinanza emotiva tra genitore e bambino (es. ciò che si fa prima dell’addormentamento), mantenerle significa comunicare al bambino la disponibilità e la solidità della presenza del genitore, la certezza di cui i piccoli non possono fare a meno nei momenti di instabilità. Il bambino sa che la presenza del genitore non viene messa in discussione.
Può essere di aiuto avvicinare gradualmente il bambino alla novità che sta arrivando utilizzando dei giochi di ruolo in cui viene messo in scena ciò che accadrà. Un altro modo è la creazione da parte del genitore di favole che trattino proprio di quella tematica oppure la lettura di libri che supportino il genitore nel creare dei momenti di dialogo e confronto con il figlio o ancora la visione di un film o un cartone animato che tratti quell’aspetto.
Un suggerimento importante è quello che un genitore si renda disponibile ad accogliere, comprendere e accettare che il bambino provi certe emozioni, anche spiacevoli, in questo momento di cambiamento. Il passaggio successivo è provare a contenere queste emozioni quando diventano molto intense. In questo caso un caldo abbraccio rassicura e fornisce al bambino il messaggio che non è solo e che nonostante tutto il genitore lo ama.
Infine, è importante accogliere momenti di fragilità e regressione che nelle fasi di passaggio possono farsi vedere. Anche qui il bambino ha bisogno di sentirsi contenuto, amato, capito e sostenuto dal genitore.
In conclusione, non dimentichiamoci che i bambini custodiscono delle grandi risorse e nei momenti problematici imparano a metterle in gioco. Fidiamoci delle loro capacità, fidiamoci di loro!
Dr.ssa Monica Ferrara
Psicologa Psicoterapeuta a Bari